Il soggetto estero privo di una stabile organizzazione che compie nel territorio italiano operazioni rilevanti ai fini IVA (imposta sul valore aggiunto) può nominare un Rappresentante fiscale (persona fisica o giuridica) che si occupi di assolvere ai relativi obblighi e pagamenti.

Il Rappresentante fiscale è infatti la figura che gestisce per conto dell’azienda estera che lo ha nominato i vari oneri fiscali, contabili e di fatturazione previsti dalla disciplina fiscale italiana.

Il Rappresentante fiscale può essere nominato per curare gli adempimenti IVA:

• dei soggetti non residenti nel territorio dello Stato, ovunque localizzati, privi di stabile organizzazione in Italia;
• degli intermediari finanziari localizzati in Stati con i quali non sono in vigore accordi per lo scambio di informazioni o per l’assistenza al recupero dei crediti e che non abbiano richiesto direttamente l’attribuzione del codice fiscale.

A seconda dei casi, la nomina di un rappresentante fiscale può essere:

• obbligatoria, quando il soggetto non residente e privo di stabile organizzazione effettua operazioni soggette per legge all’applicazione dell’IVA (scambio di beni o servizi a favore di privati consumatori o soggetti passivi non stabiliti in Italia);
• facoltativa, in tutte quelle ipotesi in cui il soggetto estero intenda avvalersi dei diritti previsti dalla normativa in tema IVA.

La nomina del Rappresentante fiscale può rivelarsi in ogni caso molto conveniente per l’operatore estero privo di stabile organizzazione, dal momento che solo in questo modo è possibile detrarre l’IVA pagata sui beni acquistati in Italia.

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